Diffusione di COVID-19. Mappa a livello provinciale – (analistiambientali.org 26.4.2020)
Qualche considerazione ….
Diffusione di COVID-19. Mappa a livello provinciale – (analistiambientali.org 26.4.2020)
Qualche considerazione ….
Alcuni fattori di relazione spaziale con i contagi da COVID-19 sul territorio italiano. Draft preliminare 1.6.2020
E’ stato attivato uno studio sulle rela
Landscape Unifi.it (post 15.3.2020) – Coronavirus, agricoltura tradizionale come modello per ripartire Lo studio dell’Università di Firenze
Luigi di Marco (post 8.4.2020 su salviamoilpaesaggio.it) – I cambi d’uso del suolo sono la causa principale delle malattie infettive
Basta che il movimento forsennato degli umani si fermi per un mese e la natura ritorna, il paesaggio della vita di tutti i giorni si arricchisce. Non è destino che il ritorno “alla normalità” alla fine dell’epidemia (la ri-presa, la ri-nascita, la ri-generazione) coincida con la ri-perdita di questi valori ritrovati, che devono invece essere trattenuti e fatti incontrare con giuste azioni nelle città e sul territorio.
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Confagricoltura: nella fase 2 dell’emergenza Coronavirus promuovere le opere del verde
La promozione delle opere del verde anche durante la Fase 2 può costituire un anticipo anche sul piano economico di ciò che ci servirà nella Fase 3, quella della ripresa.
Coronavirus: Lockdown ‘could boost wild flowers’
Una BBC News: il blocco per il Coronavirus potrebbe far aumentare i fiori selvatici, anche attraverso modi diversi di governare i tagli dell’erba sui bordi delle strade e nei parchi.
Urbanistica tattica? Post su IlPost: Visto che potrà contare meno sui mezzi pubblici – per la paura del contagio e per il distanziamento fisico – il comune di Milano sta attuando un piano di piste ciclabilil per offrire alternative alle auto
News (Sky Tg 24 21.4.20) . Sorpresa a Cagliari: un fenicottero a passeggio in città. FOTO
Sembra che dica: “ma in che razza di mondo vivevano questi qua? Non mi ero perso niente”!
News (La Repubblica 11.4.20) . Un’aquila reale nel cielo di Milano.
L’aquila ed i cittadini che guardano la bellezza nel cielo. Se riusciremo a mantenerlo anche finito il lockdown sarà un mondo migliore.
Post di: Gianluigi Pirrera (FB Catap 19.4.20)
Delfini anche a Napoli, Palermo. Caprioli a Udine. Volpi a Gangi, Cinghiali a Bergamo e poi tanti altri animali che si stanno riprendendo spazi e con la loro presenza, ora indisturbati, …
CAPIRE I PROCESSI IN ATTO
Capire meglio le modalità della diffusione della COVID-19 (la malattia provocata dal SARS-Cov2 – il Coronavirus responsabile dell’attuale pandemia) sul territorio e nell’ambiente è fondamentale per poter prendere le conseguenti decisioni di comportamento (a livello istituzionale, individuale, di organizzazione economica o sociale).
Capire meglio significa analizzare dati riferibili alle variabili in giuoco, riconoscere quelle utilizzabili, la loro distribuzione spaziale attraverso mappe adeguate, verificarne le variazioni nel tempo attraverso un opportuno monitoraggio.
Due sono le categorie di dati da considerare per analizzare le relazioni cercate: quelli relativi a variabili di tipo sanitario e quelle relativi alle variabili di tipo eco-territoriale .
QUALI VARIABILI? QUALI LIVELLI SPAZIALI?
Quali variabili? Nel campo eco-territoriale non tutte hanno la stessa rilevanza potenziale. Ai fini di una mappatura e di un monitoraggio dei processi in corso hanno importanza quelle di tipo demografico, quelle legate alla qualità ed ai movimenti dell’aria (mezzo attraverso cui il virus si diffonde), quelle legate ai movimenti delle persone (trasporti pubblici e privati, pendolarismo ecc.), oltre naturalmente a quelle derivate dalla geografia dei focolai iniziali. La ricerca di spiegazioni più profonde sulle cause delle differenze di gravità nella distribuzione dei contagi richiede approfondimenti sul ruolo potenziale della struttura del territorio (es. livelli e tipi di urbanizzazione.), sul rapporto fisico tra vita delle persone e spazi privati e pubblici usati (il verde urbano; quelli del contesto rurale periurbano; quelli esterni della natura, dei parchi, del turismo), fino ad arrivare alle modalità attraverso cui si è sviluppato negli ultimi anni (anche geograficamente) il peggioramento della crisi nel rapporto uomo-natura.
Le variabili eco-territoriali effettivamente utilizzabili nelle analisi devono peraltro poter essere confrontate in modo congruente con quelle effettivamente disponibili per quanto riguarda il campo sanitario . Nell’attuale Fase 1 (di emergenza) il Ministero della Salute sta rendendo quotidianamente disponibili a livello regionale i dati parziali relativi ai contagiati (attualmente positivi, deceduti, dimessi/guariti) ed alla situazione ospedaliera (ricoverati con sintomi, in terapia intensiva, in isolamento domiciliare). A livello provinciale sono invece resi disponibili solo i dati relativi ai contagiati cumulativi totali.
Mentre ai fini istituzionali e normativi il livello regionale è quello di riferimento per una territorializzazione delle misure, ai fini della ricerca delle relazioni e nella mappatura e monitoraggio dei processi occorre scendere anche almeno al livello provinciale. Le variabili sanitarie di base effettivamente utilizzabili sono quindi i contagiati cumulativi totali e le relative dinamiche nel tempo su base giornaliera.
ATTIVITA’ IN CORSO
Nel quadro degli obiettivi precedenti è stato attivato, all’interno dell’Associazione Analisti Ambientali, un gruppo di lavoro che procede da marzo 2020 ad una raccolta periodica ed a elaborazioni dei dati delle variabili disponibili a livello provinciale. Il fine è quello di trarne indicatori utili ai fini del riconoscimento di processi e situazioni territoriali rilevanti , anche mediante una loro mappatura mediante GIS. Nella figura successiva si mostrano due mappe dei contagi cumulativi totali in due differenti date (1 aprile e 12 aprile 2020), e alcuni istogrammi dei nuovi contagi giornalieri in alcune regioni nel periodo 29 marzo – 12 aprile.
Con l’obiettivo di seguire l’evoluzione dei processi in atto, almeno per questa fase di emergenza e di una parte di quella di riapertura/transizione (Fase 2), il lavoro analitico avviato sta procedendo con una restituzione dei risultati in un’ottica di monitoraggio, sia pure non a livello giornaliero). La variabilità dei dati giornalieri a livello provinciale può essere infatti elevata, sia per l’effettivo andamento dei contagi reali sia per cause dipendenti dalla raccolta e trasmissione dei dati ai successivi livelli (provinciale/regionale/nazionale). Possono crearsi artefatti di lettura dei processi. Si è pertanto decisa una temporalizzazione delle elaborazioni su base settimanale. La tabella seguente riporta, come esempio, i dati a livello regionale del 14.4.2020, sia come contagi totali cumulativi dall’inizio dell’epidemia sia come nuovi contagiati nell’ultima settimana di rilevamento.
14 aprile 2020 | Totale contagiati | Nuovi contagiati (7gg) |
TOT. ITALIA | 162488 | 26902 |
Regioni | ||
LOMBARDIA | 61326 | 9001 |
EMILIA ROMAGNA | 20752 | 2927 |
PIEMONTE | 17690 | 4347 |
VENETO | 14432 | 2507 |
TOSCANA | 7527 | 1354 |
LIGURIA | 5808 | 1051 |
MARCHE | 5426 | 716 |
TRENTINO A.A. | 5325 | 1038 |
LAZIO | 5111 | 962 |
CAMPANIA | 3769 | 621 |
PUGLIA | 3118 | 604 |
FRIULI V.G. | 2520 | 367 |
SICILIA | 2501 | 404 |
ABRUZZO | 2245 | 446 |
UMBRIA | 1321 | 58 |
SARDEGNA | 1138 | 203 |
CALABRIA | 956 | 123 |
VALLE D’AOSTA | 947 | 112 |
BASILICATA | 319 | 28 |
MOLISE | 257 | 33 |
PASSI SUCCESSIVI
In conclusione, per una certa data e realtà territoriale (regionale o provinciale), il totale contagiati ed i nuovi contagiati nell’ultima settimana possono essere considerate le variabili di base primarie utilizzabili per seguire l’evoluzione della crisi sanitaria su base territoriale.
Si apre a questo punto il tema di quali possano essere ulteriori parametrizzazioni sui dati di base precedenti, che possano funzionare come indicatori ai fini analitici/interpretativi (es. rapporti con altre variabili eco-territoriali), o a fini orientativi per i percorsi decisionali in corso e che si renderanno necessari nella prossima Fase 2.