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Focus: Il Principio DNSH (Do No Significant Harm)

Il tema del principio DNSH (Do No Significant Harm) è oggetto di approfondimenti da parte di C.A.T.A.P. .:


RIFERIMENTI RILEVANTI (esempi)

ATTI E DOCUMENTI
11-ott-21 GOV ISTRUZIONI TECNICHE PER LA SELEZIONE DEI PROGETTI PNRR
27-set-21 EU Commission explanatory note. APPLICATION OF THE “DO NO SIGNIFICANT HARM” PRINCIPLE UNDER COHESION POLICY
04-giu-21 EU C(2021) 2800 final  (Brussels, 4.6.2021) ANNEX 1 
04-giu-21 EU Commissione Europea. C(2021) 2800 final  – REGOLAMENTO DELEGATO (UE) …/… DELLA COMMISSIONE del 4.6.2021 che integra il regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio fissando i criteri di vaglio tecnico che consentono di determinare a quali condizioni si possa considerare che un’attività economica contribuisce in modo sostanziale alla mitigazione dei cambiamenti climatici o all’adattamento ai cambiamenti climatici e se non arreca un danno significativo a nessun altro obiettivo ambientale
30-apr-21 GOV Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – #NextGenerationItalia del 30 aprile 2021
12-feb-21 EU Commissione Europea. C(2021) 1054 final del 12.2.2021.  Comunicazione della Commissione – Orientamenti tecnici sull’applicazione del principio “non arrecare un danno significativo” a norma del regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza.
12-feb-21 EU Commissione Europea. C(2021) 1054 final del 12.2.2021.  Comunicazione della Commissione – Orientamenti tecnici sull’applicazione del principio “non arrecare un danno significativo” a norma del regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza.
12-feb-21 EU REGOLAMENTO (UE) 2021/241 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 febbraio 2021 che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza
20-giu-20 EU REGOLAMENTO (UE) 2020/852 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 18 giugno 2020 relativo all’istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088.
NEWS
28-ott-21 news SIMEST avvia portale per accedere a risorse PNRR. Oltre 4.000 domande
17-ott-21 news Simest: dai criteri d’accesso alle risorse, ecco come funzionano i nuovi finanziamenti agevolati per le imprese. Lo strumento sarà attivato ufficialmente il prossimo 28 ottobre con una veste totalmente nuova.
POST & DOC
04-nov-21 GOV MIMS – Trasporto pubblico locale: intesa con Regioni e Enti territoriali sul riparto di 3,6 mld per le metro, 1,3 mld per l’acquisto di bus ecologici e 836 mln per le ferrovie regionali
21-ott-21 ORG LE OPPORTUNITA’ DEL PNNR PER I COMUNI: I BANDI DEL MITE 
19-ott-21 ORG DO NOT SIGNIFICANT HARM: IL PRINCIPIO DI SOSTENIBILITÀ CHE RIVOLUZIONA L’ACCESSO ALLE AGEVOLAZIONI COFINANZIATE DAL PNRR
ARTICOLI SCIENTIFICI E TECNICI
2020 Stagl S. Does Nuclear Power Comply With the DNSH Criteria of the EU Taxonomy for Sustainable Activities? A Literature Review
VIDEO
23-mar-21 AAA & CATAP Il PNRR e le valutazioni DNSH -parte 1 webinar AAA CATAP 10032021
23-mar-21 AAA & CATAP Il PNRR e le valutazioni DNSH – parte 2 webinar AAA CATAP 10032021

 

NOTIZIE e NOTE

SEGNALAZIONI SU AMBIENTE E PAESAGGIO

13-nov-21 unfccc.int  Decision/CP.26  –  Glasgow Climate Pac  Il Documento finale della COP 26 di Glasgow
09-nov-21 ilfattoquotidiano.it Cop26, l’importanza del piano contro la deforestazione nel Mondo  “Può essere interessante confrontare la promessa sugli alberi fatta dal G20 (piantare mille miliardi di alberi) con quella di fermare la deforestazione entro il 2030 avanzata dalla Cop26, in cui volutamente non si è parlato invece di numeri. …”
5-nov-21

 

corriere.it L’Italia e la sfida per conciliare nuove pale eoliche e antica bellezza. I piani per produrre energia pulita che mettono a rischio territori ricchi di storia e tesori Un articolo di Gian Antonio Stella …. C’è modo e modo. E luogo e luogo …
27-ott-21 ilsole24ore.com Supertutore del paesaggio a pieno regime a dicembre. Grandi progetti Pnrr più rapidi Quali criteri e metodi utilizzerà il Supertutore per le sue valutazioni?
26-ott-21 ilfoglio.it Cingolani chiede a Draghi un aiuto contro i veti di Franceschini sul Pnrr C’è un problema strutturale irrisolto di ruolo del paesaggio nei processi decisionali. Se non lo si risolve si producono blocchi e conflitti
25-ott-21 mtb-mag.com  Danny MacAskill raida su una pala eolica  I vecchi mulini erano più umani?
25-ott-21 ilfattoquotidiano.it  Clima, Onu lancia nuovo allarme: “Nel 2020 livelli record di Co2 nell’atmosfera. Siamo fuori strada”  E quale è la nuova strada? (Oltre al riconoscimento delle necessità)
23-ott-21 video.repubblica.it Ventidue cinghiali investiti in 40 giorni nel reggiano: i volontari recuperano un animale  Una convivenza non banale (per noi e per loro)
22-ott-21 corriere.it  Alle «Settimane sociali» le 271 buone pratiche per l’ecologia integrale  
21-ott-21 ansa.it  Giovannini, infrastrutture o sono sostenibili o non sono  
18-ott-21 auto.hwupgrade.it  Cingolani presenta la transizione ecologica: rinnovabili al 72%, via i sussidi ambientalmente dannosi  

CATAP e PNRR

OSSERVAZIONI CONCLUSIVE DI CATAP SUL PNRR IN APPROVAZIONE
COMUNICATO 2.4.21 su avanzamento PNRR

La Relazione delle Commissioni Riunite del Senato, 5a (Programmazione economica e bilancio), 14(Politiche dell’Unione europea) sulla proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del 31-03-2021 ha accolto molte delle istanze presentate da CATAP durante l’Audizione dell’11 marzo e nei documenti inviati.  (…. continua)

11.3.2021 – Si è tenuta presso le Commissioni 5a e 14ma riunite del Senato l’Audizione  di C.A.T.A.P. avente come oggetto il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) – NOTA DI OSSERVAZIONI TRASMESSA AL SENATO usata in accompagnamento. Ad essa si è successivamente aggiunto un ADDENDUM di precisazione delle proposte.

COMUNICATO 2.4.21 su avanzamento PNRR

La Relazione delle Commissioni Riunite del Senato, 5a (Programmazione economica e bilancio), 14a (Politiche dell’Unione europea) sulla proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del 31-03-2021 ha accolto molte delle istanze presentate da CATAP durante l’Audizione dell’11 marzo e nei documenti inviati.

La relazione ha raccolto i pareri di tutte le Commissioni permanenti, e intende colmare le gravi lacune in tema di biodiversità, ecosistemi, e della loro trasversalità rispetto a tutti i temi del PNRR:  aspetto che lo rende debolissimo anche di fronte alle linee guida europee ma, soprattutto, di fronte alle sfide ambientali che, se non affrontate, rischiano di vanificare gli investimenti che verranno.

E’ con soddisfazione che abbiamo ritrovato nella relazione alcune delle nostre proposte, e crediamo che questo risultato sia dovuto allo sforzo complessivo di molte Associazioni e, in generale, della società civile, che c’è. È viva e non demorde nonostante le grandi difficoltà.

E’ evidente che il percorso è tutt’altro che concluso: adesso occorrerà verificare che i punti per noi qualificanti restino nella versione finale del Piano, e che anche gli altri atti normativi in corso di predisposizione (ad esempio quello sulla rigenerazione urbana) siano coerenti.

Ringraziamo intanto le commissioni per l’ascolto e per il grande lavoro svolto, in particolare i relatori Pesco e Stefàno, e i Senatori tutti che hanno contribuito.

Con l’occasione rinnoviamo come CATAP l’invito verso altre organizzazioni che condividono le nostre priorità in tema di biodiversità, ecosistemi e paesaggio, a trovare forme di coordinamento e collaborazione che aumentino le possibilità di un loro accoglimento in sede istituzionale.

NOTA SULLO STATO ATTUALE DEL RECOVERY PLAN

Come C.A.T.A.P. (il Coordinamento di 8 associazioni tecnico-scientifiche che si occupano di ambiente e di paesaggio) siamo allibiti di fronte a quanto sta avvenendo in Italia sul fronte del Recovey Plan (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che verrà mandato in Europa per i finanziamenti della Next Generation EU).

La preoccupazione è che si perda l’occasione forse unica di  migliorare  il futuro delle nuove generazioni,  il nostro sconcerto non è solo sulle strumentalizzazioni politiche che rischiano di far saltare i finanziamenti, ma anche sul merito dei contenuti degli atti finora disponibili: la Bozza del 6 dicembre scorso, le schede-progetto del 29 dicembre, il documento di “indirizzi” e la nuova tabella-progetti del 6 gennaio.  Nonostante la presenza della parola “transizione”, non c’è una logica di coerenza che dia garanzia che  i progetti previsti, tra di loro scollegate, possano aprire davvero un nuovo modello di sviluppo, attraverso investimenti che consentano un ritorno economico indispensabile per la restituzione della quota parte di prestiti.

Nelle premesse e nelle azioni previste dagli atti ad oggi disponibili c’è una grave lacuna che, se non colmata, non risolverà il degrado ambientale del nostro paese ed i danni economici collegati, da quelli idrogeologici esaltati dai cambiamenti climatici ai rischi di nuove pandemie derivate dai corto-circuiti biologici provocati da sbagli nelle nostre attività.  Manca pressochè completamente la considerazione degli ecosistemi (quelli concreti che producono servizi per la vita, non solo quelli metaforici del digitale e dell’economia – questi sì richiamati negli atti), della biodiversità (dalle specie che danno valore ai territori a quelle critiche, compresi i virus e le specie aliene), del paesaggio (il condensato concreto dei luoghi così come percepiti dalle popolazioni e dalla cultura, che oltre ad essere una base della nostra ricchezza è anche imposto dalla nostra Costituzione come vincolo ed opportunità nei processi decisionali). Non si commetta l’errore di pensare che i temi indicati siano solo questioni di fiori ed insetti (che pure sono fondamentali: senza i loro servizi nelle impollinazioni sarebbe una tragedia), lontani da ciò che si considera come economia vera.

L’emergenza Covid-19 ha messo in evidenza la vulnerabilità dei nostri sistemi urbani ed extraurbani nelle loro componenti socio-economiche, ambientali e organizzative.  Dunque, le azioni più urgenti dovrebbero essere focalizzate a ridurre le vulnerabilità del sistema ricordando anche come le principali occasioni recenti di incontro internazionale (ad es.  The Global Risk Report del World Economic Forum del 2018), mettano ai primi posti delle cause di rischio per gli investimenti gli eventi climatici estremi, i disastri naturali, il fallimento delle politiche di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e, subito dopo, la perdita di biodiversità e il collasso degli ecosistemi).

Se non è realistico chiedere una riscrittura del Piano, sono però possibili miglioramenti anche sostanziali.  Non è necessariamente una questione di nuove voci di spesa, ma di riconoscimento del ruolo basale del tema esposto nella relazione generale del Piano,  e di previsione di strumenti per una sua considerazione nella fase attuativa di molti dei progetti previsti, ad esempio prevedendo in modo regolare l’utilizzo di infrastrutture verdi e blu di raccordo con il contesto territoriale, e di NBS (Nature Based Solutions come richiesto dagli atti europei) in grado di produrre effettivamente resilienza ed adattamento nei confronti dei nuovi rischi incombenti. Come C,A.T.A.P. siamo in grado di dare suggerimenti al riguardo, in uno spirito costruttivo e esclusivamente volto al pubblico interesse.

RECOVERY PLAN E NATURA. DOCUMENTI, COMUNICAZIONI, ARTICOLI

BIODIVERSITA’/ECOSISTEMI/PAESAGGIO, un pilastro irrinunciabile nella transizione italiana ad un nuovo modello di sviluppo –   RIFERIMENTI PER LA TRANSIZIONE ECOLOGICA E PNRR

Documenti di C.A.T.A.P. ed associazioni aderenti

Comitato Capitale Naturale (Legge 221/2015): Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è un’occasione da non fallire. Comunicazione congiunta degli esperti del Comitato Capitale Naturale (Legge 221/2015) sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Next Generation EU)

Ferdinando Boero. Il Fatto Quotidiano 16.12.20: La biodiversità è sacrosanta. Peccato che nel Next Generation Italia non se ne parli

Antonio Cianciullo. Huffington Post 28.12.20.  La minaccia di 800mila virus per l’uomo, “è la biodiversità a difenderci”

Paolo Pileri. Post su Salviamo il Paesaggio.it, 27.12.20.  Piano nazionale di ripresa: la “rivoluzione verde” che fa pagare il conto al verde